Finalmente è uscito il nostro nuovo CD Scantu.
Il Cd contiene 11 brani inediti:

Scantu: il nulla senza fine della tv. Tutti i compromessi per mostrarsi in continuazione cancellando il proprio essere e quello dello spettatore, terrorizzato e confuso.

Brigantessa si mora: chi erano le donne che hanno fatto la resistenza durante l’invasione dei piemontesi nel Regno delle due Sicilie? Quanto amore hanno dato, fino alla morte ai loro compagni?

Ferramonti: 3000 internati, il più grande campo di concentramento Italiano, fascista, e nessuno sa nulla. Una storia intensa per non dimenticare e non ripetere gli stessi errori.

Gola e Tammurriaddru: due ragazzi vanno al G8 di Genova. Entrambi sparuti non avevano ben capito cosa ci facessero li ma Tammurriaddru voleva lottare e protestare, Gola, invece, nascondersi per continuare la sua vita da pecora, ed il leone? Qualcuno oggi si sente un leone, chi dei tre? Le forze dell’ordine, Gola o Tammuddiaddru?

Maletiempo: in questa terra, dove tutto brucia, dove non piove mai, è sempre cattivo tempo, per il futuro dei giovani, per i cittadini, per la speranza che non c’è più… o forse no?

Cittu: l’omertà, il silenzio che tutto mangia distruggendo ogni cosa ma in silenzio può restare una pietra, davanti agli orrori, non un uomo.

In un paese civile: il razzismo distrugge la civiltà. Il vento razzista soffia su questo paese un po’ troppo, se non lo fermiamo partirà da lontano per arrivare a fagocitare anche chi lo ha generato.

E signu cca ca pianzu: quante bombe autografate dovranno caderci in testa per accorgerci che la guerra è un errore? Quanti uomini vili sono a capo di paesi? Quante gambe di gomma si possono fare con le ruote dei camion militari? Chi ridarà i sogni ai bambini mutilati dalle mine?

Nosotros dos: la separazione nell’emigrazione, i sentimenti, la drammatica condizione in un tango in spagnolo.

Nunneranumigranti: l’immigrazione, tutti alla ricerca del nuovo oro, ma non erano forse emigranti quelli che nei secoli sono arrivati qua costruendo di fatto l’Italia?

Camorra: ciò che ogni giorno facciamo per alimentare il mostro, che si sconfigge senza averne paura.